Se hai questo vecchio francobollo potresti guadagnare: controlla la tua collezione

Un francobollo vecchio o magari antico addirittura può valere molto, anche più di esemplari che magari sono divenuti famosi, ed anche nel nostro paese esistono vari pezzi che sono divenuti dei veri e propri “feticci” per i collezionisti ed appassionati di storia e filatelia, del resto il termine filatelia definisce proprio la ricerca storico – scientifica dei francobolli.

Come altri pezzi valutari, come il denaro, anche il francobollo è direttamente proporzionato nel suo valore storico in base a vari fattori, come il numero di esemplari ancora disponibili ma anche il contesto sociale e politico di appartenenza. Per questo motivo comprendere il valore immediatamente di un esemplare è cosa da pochi, se non pochissimi. Attenzione se abbiamo un modello in particolare magari ignorato da anni.

La storia del francobollo

L’Italia come tante altre nazioni ha adottato abbastanza in fretta, nel corso della storia, questi oggetti: come è noto continuano ad essere indispensabili per l’affrancatura postale, condizione che è nata di fatto con lo sviluppo del primo francobollo, un esemplare passato alla storia, stampato in quantità neanche tanto risicate, nel 1840 ed attivo per alcuni anni successivi.

Il Penny Black, di statura britannica e valore corrispondente ad un penny ha fatto da apripista per tutti gli esemplari poi sviluppati successivamente. L’utilità di questi oggetti, realizzati in carta da una parte gommata, ha permesso di migliorare di molto il servizio postale essendo di atto una sorta di “tassa sulla spedizione” pagata in anticipo.

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Già dopo circa 10 anni dal loro primo sviluppoi gli stati Italiani pre Risorgimento hanno iniziato a sviluppare francobolli, e l’esemplare di cui ci occuperemo oggi viene identificato proprio in questo senso, essendo stato stampato da uno dei regni preunitari. Si tratta della serie Testa di Mercurio realizzato dal Regno Lombardo-Veneto, entità di fatto vassalla dell’Impero Austro Ungarico.

  • Stampati dal 1851 in quattro versioni con altrettanti colori e valori sono riconoscibili dalla testa del dio Mercurio con tanto di elmetto alato
  • Il valore è di 3 e 30 centesimi e da 1,5 e 30 lire

Sono tutti decisamente rari, il primo, quello da 3 centesimi di colore azzurro turchese è relativamente il più facile dal trovare del lotto e vale comunque tra i 150 ed i 900 euro, rispettivamente se usato ma in ottimo stato oppure nuovo, valore che aumenta vertiginosamente per gli altri esemplari, estremamente più rari e difficili da trovare anche perchè erano concepiti per i giornali.

Il valore di tutti gli altri singolarmente infatti può farci arricchire in un sol colpo: anche un pezzo usato di uno degli altri 3 infatti può superare i 15 mila euro se in condizioni buone, fino a 30 mila euro per delle ottime condizioni. La loro introvabilità porta a considerare ai limiti dell’impossibile trovare un pezzo con la gomma integra e mai usato, che può anche sfiorare i 100 mila euro!

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