Tutte le aziende hanno avuto almeno una volta da affrontare fasi nelle quali i profitti non decollano, restano stagnanti sotto la soglia di crescita, fino ad una perdita in termini di fatturato vero e proprio. Tra le motivazioni più acclarate e considerate, esistono alcune cause molto specifiche che portano all’utilità di un’analisi, cause che affronteremo oggi.
Imparare dai propri errori è importante ma nello spietato quanto stimolante mondo della vendita e della competitività può essere anche utile far tesoro delle difficoltà altrui. Esistono infatti tante motivazioni se i profitti non decollano, o se stentano a diventare sufficienti dopo una fase difficile, come vedremo tra poche righe.
Calo di profitti: le cause
Dalla piccola startup, fino all’azienda concepita ex novo già con una forte base concettuale, la problematica dei profitti che non aumentano o che peggio ancora non vogliono affatto decollare è notissima e costituisce lo “spettro” con il quale interfacciarsi non solo all’inizio ma anche durante altre fasi di un businiess oppure di un’azienda.
La prima motivazione è dovuta alla scarsa chiarezza di ciò che facciamo o di ciò che siamo intenzionati a vendere, ricordando quindi di non essere troppo portati a pensare esclusivamente con la nostra mente. Sicuramente i titolari di una azienda / businiess sanno cosa vogliono vendere, però bisogna rispondere al concetto di rendere chiaro questo a tutti da subito.
Motivazioni
La seconda motivazione è lagata alla non sufficiente pubblicità, anche se oggi il termine è restrittivo si tratta più che altro di riconoscibilità, che viene portato avanti come concetto anche attraverso i social media. Anche grandi sforzi di sponsorizzazione se non effettuati nel modo e nel contesto giusto, sono decisamente vani. Scarsi profitti possono palesarsi anche in caso di:
- Una cattiva coordinazione in caso di società che comprendono vari titolari ed azionisti, la cooperazione è fondamentale anche per una azienda di successo
- La quarta è legata alla concorrenza, o meglio all’incapacità di emergere che può essere dovuta a varie questioni
Tuttavia l’ultima è molto spesso la meno considerata o quantomeno quella meno identificata come decisiva: ovvero il posizionamento del prodotto che deve andare a soddisfare una richiesta, una domanda, anche in un mercato apparentemente affollato. Sostanzialmente si parla del tradizionale quanto conosciuto ma anche complesso termine che porta l’imprenditore a creare il bisogno.
Questo è forse il fattore più importante, che causa un buco dei profitti, specialmente se possiamo contare su prodotti validi e su ottimi investimenti, è facile che ciò che vendiamo semplicemente non risulti essere qualcosa di indispensabile o quantomeno degno di attenzione da parte del pubblico. La domanda che il titolare dovrebbe farsi è: “io sceglierei il mio prodotto”?