Novità in Arrivo riguardo al Canone Rai, una delle tasse più “infastidenti” se non addirittura considerate ingiuste, che nel prossimo anno subirà un ulteriore aumento, pur mantenendo un sistema già noto. Il canone televisivo rappresenta un’imposta poco amata dai cittadini italiani ma è comunque qualcosa a cui attualmente non si può rinunciare.
La tariffa Rai costituisce la principale forma di imposta che fin dall’introduzione della TV in Italia contribuisce, almeno in parte, a finanziare la televisione pubblica. Questo contributo è stato istituito per garantire un servizio pubblico di qualità, che comprende non solo la trasmissione di programmi televisivi, ma anche contenuti culturali, educativi e informativi. Tuttavia, la scarsa popolarità di questo obbligo di pagamento ha sollevato molte critiche, soprattutto per il suo impatto economico sulle famiglie italiane. Nel 2025, la tariffa subirà un aumento che renderà questo contributo ancora più gravoso per molti, alimentando il dibattito sulla necessità o meno di una tassa per finanziare la Rai. Alcuni sostengono che il servizio pubblico dovrebbe essere finanziato diversamente, magari con fondi statali diretti, per non penalizzare ulteriormente i cittadini, mentre altri ritengono che il pagamento sia giustificato dalla qualità e varietà dei contenuti offerti.
Quale sarà il costo del Canone Rai?
Il Canone Rai infatti tornerà a un costo di 90 euro, rispetto ai 70 euro che sono stati la tariffa per tutto il 2024, come sottolineato dal governo Meloni l’anno precedente. Questa riduzione è stata resa possibile da una modifica temporanea che però non è stata confermata per l’anno in corso.
Questo è stato infatti contrastato all’interno delle forze di governo, con Fratelli d’Italia, il partito della Premier, che ha deciso di ripristinare il vecchio prezzo, mantenendo comunque la formula, anche criticata, ma di fatto la più efficace del Canone Rai “rateizzato” e applicato alla bolletta della luce, ovvero quella dell’elettricità, dilazionata.
Come viene determinato
Il costo è stato comunque ridotto diversi anni fa, rispetto a circa un decennio fa: fino al 2016, infatti, era pari a 113 euro, anche se veniva pagato in un’unica soluzione, questa formula è stata di fatto adottata solo da una piccola percentuale di italiani. Dal 2016 invece è stata introdotta la formula rateizzata, ancora in vigore oggi.
- 90 euro suddivisi in 10 rate da 9 euro ciascuna
- Queste sono dilazionate mese per mese, da gennaio fino a ottobre
Anche se è possibile richiedere l’esenzione dal Canone Rai se si soddisfano specifici criteri, la maggior parte degli italiani è obbligata per legge a pagarlo, tuttavia molti scelgono deliberatamente di saldare solo l’importo relativo all’elettricità consumata, quindi non pagando la quota fissata, pur essendo un’imposta come tutte le altre.
In prospettiva futura, l’importo difficilmente cambierà nuovamente, attualmente circa 1/3 degli italiani paga regolarmente il Canone Rai e questo paradossalmente crea la necessità di mantenere attiva la tassa televisiva sotto tutti i punti di vista. Non tutte le nazioni ne fanno uso, in alcuni casi questa viene legata ad altre tariffe.